Buon pomeriggio Sig. Davide, giro la risposta dell'autore: Ravaro. Non so. è una foto di molti anni fa, forse tratta…
Intervista a Ilaria Bazerla
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Intervista a Ilaria Bazerla
Una gardesana determinata con il teatro e la scrittura nel cuore, da sempre.
Ecco la sua storia.
Dove sei nata, dove vivi. Parlaci della tua famiglia
Sono nata a Peschiera del Garda e per lo più sono sempre vissuta sul Lago di Garda, escludendo qualche anno a Trento, nel periodo della mia magistrale all’università. La mia si può definire la classica famiglia della media borghesia anni Novanta, con una forte attenzione all’istruzione dei figli, considerata un investimento per il futuro, ma anche la più sicura e concreta eredità che una persona possa avere e tramandare a sua volta. Mia madre era insegnante elementare, mio padre impiegato di banca. Per loro ho sempre avuto stima e ammirazione, soprattutto per mio padre, che da giovane non ha avuto molte possibilità, ma nonostante questo ha saputo costruirsi una carriera.

Veniamo alla tua esperienza scolastica
A scuola sono sempre stata negata per la matematica. Mi piacevano le materie umanistiche e avevo una propensione per il teatro e la scrittura. La mia fortuna è stata trovare insegnanti che hanno saputo stimolare e far uscire il mio lato artistico, rendendomi consapevole della sua esistenza. L’università è stata Lettere, con una specializzazione in Storia Moderna. Il classico indirizzo che non ti farà mai trovare lavoro, dicono, ma per me è stata una scelta naturale. Ho frequentato i primi 3 anni all’ ateneo di Verona e per la magistrale mi sono spostata a Trento. Nel frattempo facevo pratica per entrare nell’Ordine dei Giornalisti, dov’è iscritta dal 2018. Sarei voluta restare in Trentino dopo la laurea, ma una serie di vicissitudini non lo hanno consentito e sono tornata sul Garda.

Parlaci del tuo approccio con il mondo del lavoro
Ho iniziato a lavorare molto giovane, nei campeggi della Riviera degli Olivi, mentre studiavo e non ho mai smesso fin dopo la laurea magistrale. Nel frattempo studiavo per diventare bibliotecaria. Ho fatto quel lavoro per quasi 7 anni e poi sono approdata in Federalberghi Garda Veneto come addetta alla Comunicazione e Ufficio Stampa.
Hai fatto diverse esperienze lavorative, quale ti ha dato le maggiori soddisfazioni
Tutti i lavori mi hanno dato soddisfazioni. A volte ci si accorge di questo già mentre si lavora, altre volte dopo: credo che qualsiasi esperienza lavorativa porti un arricchimento, anche quando ci sembra che sia stata negativa. Tutto concorre alla nostra crescita personale e ci fa imparare qualcosa. Quello che è importante è avere la fortuna di trovare dei superiori che colgano il nostro potenziale e lo coltivino, accettando anche i nostri limiti.
So che hai maturato più esperienze nel mondo del volontariato. Vuoi parlarcene

Volontariato. Ne ho fatto tanto, fin da giovanissima. In famiglia ci si crede molto: non puoi pensare di vivere in un luogo, qualsiasi luogo, senza metterti a servizio della comunità. Sono partita con l’ambiente della parrocchia dove si impara da subito lo spirito di servizio e ho proseguito come donatrice di sangue per l’Avis. Si sono susseguiti molti altri progetti sul territorio. In particolare uno è stato di rilievo per me, anche in relazione alle mie scelte lavorative future.
Nel 2010, assieme a un gruppo di ragazzi di Colà, abbiamo fondato un gruppo informale, divenuto l’anno successivo Associazione di Promozione Sociale, dal nome “Verba Volant, Scripta Manent“. Scopo dell’APS era raccogliere libri usati dalla popolazione, catalogarli (con sistema inizialmente del tutto artigianale) e metterli a disposizione della gente, come fa banalmente una biblioteca. Nulla di particolare direte, ma la cosa ha assunto un carattere di eccezionalità, dato che a Lazise dagli anni ’80 non vi era più una biblioteca comunale. Abbiamo mantenuto questa attività di volontariato per molti anni prima che il Comune prendesse finalmente in mano la cosa e rifondasse ufficialmente la biblioteca comunale, entrando del Sistema Bibliotecario Provinciale di Verona.

Nel frattempo io stessa ero diventata bibliotecaria e ho proseguito nella missione di portare l’amore per i libri e la lettura ovunque potessi e per chiunque. Negli anni da bibliotecaria ho fatto tanti progetti, in diversi paesi della Provincia di Verona, ma forse ha lasciato un segno profondo quello che ho portato in una scuola superiore, dove assieme a una classe di ragazzi ho registrato un libro intero, come fosse un audiolibro, con l’obiettivo di mandare le registrazioni a un’associazione che raccoglieva questo tipo di materiali audio, per rendere fruibili i libri alle persone ipovedenti. E a quanto pare tutte queste hanno fatto sì che mi proponessero per un riconoscimento speciale, che proprio non mi aspettavo.

Parliamo dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Come hai appreso la notizia, con quale emozione visto anche la tua giovane età.
Un giorno, mentre ero al lavoro, mi arriva una lettera da parte del Prefetto. Credevo fosse per mio padre. Invece…il Cavaliere Bazerla ero io e mi si invitava a ritirare l’attestato il 2 giugno. Sorpresa nella sorpresa, il giorno in cui ho ritirato l’onorificenza sono venuta a conoscenza del fatto che la mia nomina è avvenuta per iniziativa del Presidente della Repubblica, perché chi ha segnalato il mio nome lo ha fatto direttamente a lui. Una bella emozione, ma soprattutto un onore per me, che spero di meritare ogni giorno.
Progetti futuri
Al momento mi sto concentrando un po’ di più anche sulla vita privata, perciò i grandi progetti in cantiere al momento toccano più quella sfera che il lavoro o il volontariato.
Come ti definiresti caratterialmente
Determinata, abbastanza testarda e anche ironica, seppur quest’ultima sia una dote che tendo a riservare solo a determinati contesti. Ho la faccia spesso seria e accigliata: sembro sempre incavolata, una bella eredità della nonna paterna. Ma no, non mordo…di solito.
Foto in alto: Ilaria riceve il diploma di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana dal Prefetto di Verona
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Direttore Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.