A parte il fatto che l'argomento è molto interessante per me che adoro bere un bicchiere a tavola e sapere…
La devianza minorile, Il fenomeno youth gangs
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La devianza minorile, Il fenomeno youth gangs
Un convegno inclusivo e democratico e un testo di ricerca con un prefatore “da film”
Il 6 ottobre 2025 alle 18,00 il Circolo Unificato dell’Esercito di Verona ospiterà il convegno scientifico “La Devianza minorile, Il fenomeno youth gangs”, organizzato sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, il patrocinio di IPA (International Police Association) mentre partner e sponsor dell’iniziativa sono BioPsiCat (Coordinamento dei Bioeticisti e degli Psicoterapeuti del Triveneto) ed Nplus. Sono coinvolti studiosi ed esperti operanti a Verona nell’ambiente educativo, criminologico, legale, istituzionale, religioso e umanitario. La scaletta seguirà il seguente ordine: dott.ssa Giusy Calabrò, Aspetti psicopedagogici e criminologici della devianza: le bande giovanili e la radicalizzazione in Rete; Matteo Castagna, Dalla scuola tradizionale a quella moderna: continuità o frattura? Avv. Filippo Milan, I principali reati giovanili e la messa alla prova; Fra Paolo Crivelli, I giovani in carcere.
Mentre l’obiettivo prioritario dell’evento è quello di divulgare contenuti scientifici sul tema della devianza minorile tramite approcci conoscitivi derivanti da differenti discipline: criminologia, neuroscienze, biologia, psicologia, pedagogia, sociologia, legislazione italiana e internazionale e security, l’obiettivo trasversale risiede nella creazione di un luogo di confronto inclusivo e democratico dove tutte le rappresentanze cittadine (figure istituzionali, associazioni cattoliche e laiche, professionisti, gruppi politici, aggregazioni giovanili e team sportivi) di differente pensiero e attività sociali possano dialogare in modo costruttivo nella consapevolezza che non soltanto il più alto valore democratico risieda nella libertà di opinione ed espressione, ma di come sia più difficile accogliere il prossimo che la pensa diversamente, rispetto al bisognoso che proviene da una situazione di disagio economico, sociale e culturale più distante. Per tale motivo sono state scelte come ospiti di eccezione due donne che si sono distinte ad alti livelli per la loro determinazione e libertà di pensiero nel settore olimpico e scientifico.
In occasione dell’evento verrà presentato il testo scientifico “La devianza minorile”, summa di un lungo lavoro di ricerca intrapreso dalla ricercatrice indipendente Giusy Calabrò, criminologa. Il progetto di ricerca ha un taglio multidisciplinare: psicologico, pedagogico, medico e neuroscientifico, sociologico, criminologico, legislativo e securitario.
L’opera è strutturata in cinque capitoli: Il primo presenta un approccio psicopedagogico mediante il quale viene analizzato il periodo adolescenziale (famiglia, scuola, gruppo dei pari) e della crisi esistenziale (disagio, disadattamento e devianza); i fattori di rischio e di protezione nel contesto familiare, scolastico e sportivo; il secondo ha un taglio medico e neuroscientifico, definendo i fattori biologici, genetici e socio-ambientali predittivi della condotta deviante; il terzo espone la criminogenesi, la struttura e le attività delle youth gangs insieme ai fattori sociopolitici riportando il caso studio di legalizzazione delle gangs avviato tra il 2007 e il 2017 in Ecuador ad opera del Presidente R. V. Correa; il quarto tratta il tema delle bande giovanili italiane ed europee con un argomento inedito: la radicalizzazione e l’ibridismo aggregativo in Rete; il quinto espone alcuni progetti di prevenzione (primaria, seconda e terziaria) inclusi i due piani di security nazionali proposti dall’autrice (Veneto, Parlamento italiano) facendo una comparazione con le attività dello statunitense National Youth Gang Center.
Innovativo anche il concept grafico del libro edito da Rubbettino, casa editrice calabrese di lunga tradizione, che ha ben accolto le istanze giovanili della scrittrice: l’idea estetica del volume e della pagina dei ringraziamenti si ispira al linguaggio del graffitismo utilizzato dalle youth gangs per esprimere il loro disagio sui muri metropolitani. Il progetto è stato sponsorizzato da Nplus, un’innovativa azienda di origine italiana che ha come cofondatore Giordano Riello, un ex studente dell’autrice.
Nell’ambito della realizzazione la dottoressa Calabrò evidenzia l’importanza costituita dal lavoro di squadra con la rete territoriale e le forze dell’ordine locali, entità che hanno dimostrato sensibilità e disponibilità nel un confronto costruttivo sul delicato tema della delinquenza minorile. L’organizzatrice dell’evento ha ringraziato soprattutto Roberta Metsola, Presidente e l’On. Daniele Polato dell’European Parliament, il consigliere Alessandra Sponda, il Ten. Col. Luca Passante, il Dr. Silvio Fontanini, la Fraternità Francescana di Betania, i relatori, la l’imprenditore Giordano Riello e Don Marco Isolan della diocesi di Legnago per il loro prezioso contributo. Un singolare ringraziamento è stato rivolto al prefatore Nicola Longo, ex poliziotto, scrittore e docente universitario presso l’Università “La Sapienza”, conosciuto in Italia e all’estero come “Il Serpico italiano”, in riferimento alla sua vicenda personale che si avvicina al plot del film poliziesco interpretato da Al Pacino nel 1973. Anche lui di origine calabrese e con un vasto background nel settore agonistico è il celebre poliziotto protagonista all’arresto di Renato Vallanzasca (Roma 1978). All’epoca Longo operava sotto copertura alla Squadra Mobile di Roma ed era specializzato in missioni contro il traffico di droga e la criminalità organizzata. Ha partecipato a numerose operazioni che portarono all’arresto di esponenti della banda della Magliana e di capi della ‘Ndrangheta. Grazie alla sua rilevante attività investigative venne ingaggiato dalla DEA statunitense e riconosciuto come uno dei migliori agenti sotto copertura. Il suo ruolo attivo e incisivo nell’arresto di Vallanzasca e la sua vita avventurosa ispirarono diversi film e serie poliziesche degli anni Settanta e Ottanta, tra cui “La via della droga” e “Il grande racket” con Fabio Testi. Federico Fellini, con cui Longo condivideva un’amicizia profonda, fu così colpito dalla sua storia che decise di trarne un film ispirato alla sua autobiografia “La valle delle farfalle” con l’Operafilm, progetto che non si concretizzò a causa di un dissidio tra regista e produttore. Longo è il primo poliziotto mediatico italiano di cui l’Italia è fiera, ma anche un uomo integro estraneo al sistema corruttivo, insomma un outsider come la criminologa Giusy Calabrò.
Dichiara l’autrice: “Senza la rete di aperta collaborazione e supporto territoriale, durante la fase di raccolta dei dati e quella successiva di finanziamento, non sarebbe stato possibile condurre a termine una ricerca così articolata durata tre anni, poiché solitamente tali imprese in Italia sono realizzabili esclusivamente in centri di ricerca che godono dei benefici statali o ingenti finanziamenti privati e che spesso costituiscono dei circoli chiusi, inaccessibili ai ricercatori outsider. Inoltre vorrei ringraziare tutti gli uomini di alto valore che hanno collaborato con me in modo ineccepibile, esemplare e professionale. Ho trovato in ognuno di loro accoglienza, sensibilità, gentilezza, galanteria e soprattutto quello spirito di squadra che spesso manca negli ambienti di lavoro precipuamente femminili.
Per tale motivo si è tenuto particolarmente a creare un evento democratico e inclusivo, non soltanto nei confronti delle categorie alle quali viene solitamente associato questo secondo termine, ma rivolto a tutte le persone realmente interessate a comprendere ed estirpare il fenomeno del disagio e devianza giovanili, indipendentemente dalla provenienza politica, professionale e religiosa, nella consapevolezza che un dialogo costruttivo sia possibile soltanto attraverso la libera espressione e il rispetto delle idee differenti dalle proprie. La mission trasversale del convegno verte proprio sulla creazione di un luogo cruciale di incontro/confronto intellettuale per una visione del mondo aperta, innovativa e proiettata nel futuro. Pertanto, sono state invitate le rappresentanze veronesi più attive nel mondo giovanile e nell’ambito della cultura della legalità: la Prefettura e i sacerdoti della diocesi di Verona, esponenti di associazioni politiche e sportive, gli insegnanti e gli studenti scolastici e universitari, i medici, gli psicologi, gli avvocati; inoltre anche organizzazioni internazionali come l’International Police Association e le forze dell’ordine con la finalità di trasmettere un importante monito: prestare maggiore attenzione all’universo emotivo e comportamentale delle nuove generazioni, le quali si trovano spesso abbandonate nel cercare di comprendere una società distratta, frenetica, complessa e dilatata (era digitale) senza punti di riferimento affettivi, spirituali, morali e valoriali.
Sostiene l’autrice. “Spero che il mio testo possa trovare ampia divulgazione soprattutto tra genitori, insegnanti e altre figure che interagiscono quotidianamente coi giovani affinché essi possano soffermarsi a riflettere criticamente sulle cause e sui fattori di rischio e di protezione correlati alla condotta deviante, evitando stili educativi e relazionali deleteri per il loro futuro.”
L’aforisma che ha ispirato il convegno è una frase di Sant’Agostino: «La speranza ha due bellissimi figli: Lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; Il coraggio per cambiarle.» Con acume filosofico essa chiarisce come la speranza debba essere una virtù attiva, ovvero un moto interiore che nasce dall’indignazione di fronte a una condizione esistenziale di ingiustizia e disordine per concretizzarsi in un un’azione concreta volta al cambiamento.
Nella foto: ritratto Nicola Longo
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Direttore Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.














