Le onorificenze della Casa Granducale di Toscana nella moderna realtà italiana

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Le onorificenze della Casa Granducale di Toscana nella moderna realtà italiana

Le basi e le ragioni che hanno portato la Repubblica Italiana ad autorizzare l’uso delle onorificenze granducali

The Honours of the Grand Ducal House of Tuscany in a contemporary Italian context

The reasons that led the Italian Republic to authorize the use of the Grand Ducal Honours

Di Alessandro Scandola

Con il patrocinio dell’Istituzione dei Cavalieri di Santo Stefano

Un affondo nella storia delle onorificenze granducali toscane è ciò che propone Alessandro Scandola con il suo nuovo volume Le onorificenze della Casa Granducale di Toscana nella moderna realtà italiana / The Honours of the Grand Ducal House of Tuscany in a contemporary Italian context, pubblicato lo scorso febbraio.

L’opera spiega l’autore permette “un affascinante viaggio nella storia, ripercorrendo le vicende di una regione resa grande dal susseguirsi di dinastie illustri: dai Medici ai Lorena, fino agli Asburgo-Lorena”.

Edito in un’elegante edizione, con copertina rigida e carta patinata, il libro si distingue anche per la scelta della doppia lingua, italiano e inglese, che ne amplia la fruizione a livello internazionale. Una scelta coerente con il profilo di Scandola, figura ben nota nel panorama delle pubblicazioni sugli Ordini cavallereschi, dove è ormai considerato un autore di riferimento.

Ma l’opera non si limita a un semplice excursus storico. Oltre a un ricco apparato iconografico – tra fotografie d’epoca e scatti contemporanei – uno dei nuclei centrali del volume è rappresentato da documenti ufficiali inediti e dall’analisi delle Commissioni consultive istituite presso il Governo Italiano, chiamate a valutare la legittimità e l’autorizzabilità delle onorificenze conferite da Ordini “non nazionali”. Commissioni che, come ricorda l’autore, hanno avuto tra i propri presidenti anche l’on. Alberto Lembo, a cui è dedicato il libro.

Particolarmente rilevante il concetto di “sovranità affievolita”, approfondito nel volume, secondo il quale i capi di dinastie non più regnanti – e non abdicatari – mantengono una residua autorità, riconosciuta dalla dottrina prevalente, esclusivamente nella loro funzione di fons honorum. Una sovranità dunque fortemente ridimensionata, ma non estinta, che conferisce ancora legittimità all’assegnazione di onorificenze.

“La finalità di questi organismi – sottolinea Scandola – era definire linee guida e indirizzi per il Ministero degli Affari Esteri, nell’ambito del regime autorizzativo previsto dalla legge 3 marzo 1951, n. 178”. Ed è proprio in base a questo impianto normativo che il Ministero, nel tempo, ha ritenuto autorizzabili le insegne di un ristretto gruppo di Ordini cavallereschi “non nazionali”, appartenenti al patrimonio storico preunitario italiano.

In questo contesto, trovano spazio anche gli Ordini della Casa Granducale di Toscana: il Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire e l’Ordine del Merito sotto il Titolo di San Giuseppe che, assieme allOrdine del Merito Civile, costituiscono l’articolato sistema premiale della dinastia.

Dal granduca Ferdinando IV fino ai giorni nostri, le onorificenze granducali sono state conferite con continuità e misura, preservando intatto il loro valore simbolico. Oggi, questa tradizione è custodita da S.A.I. e R. l’arciduca Sigismondo d’Asburgo-Lorena, granduca titolare di Toscana e gran maestro degli Ordini dinastici, che continua a guidare con fedeltà la storica Casata nel solco della sua eredità.

Il volume di Scandola si configura come un’opera storiografica, ma anche come un importante contributo giuridico e istituzionale alla comprensione di un fenomeno unico nel panorama mondiale: la persistenza di un sistema premiale dinastico, riconosciuto entro i confini di uno Stato repubblicano.

Una riflessione che unisce passato e presente, in nome della memoria storica e della continuità delle tradizioni.

INDICE

Prefazione

di S.A.I. e R. l’arciduca Sigismondo d’Asburgo-Lorena, granduca titolare di Toscana,

capo della Casa Granducale di Toscana

Introduzione

di S.E. l’ambasciatore Paolo Borin

Dai Medici agli Asburgo-Lorena

Casa Asburgo-Lorena, granduchi di Toscana

L’Ordine di Santo Stefano

L’Ordine di San Giuseppe

L’Ordine del Merito Civile

La legittimità del Gran Magistero

Il percorso autorizzativo delle onorificenze cavalleresche

Il periodo regio

La legge 3 marzo 1951, n. 178

Le Commissioni in materia di Ordini cavallereschi

Il Gruppo di studio sugli Ordini cavallereschi “non nazionali” non statali del prof. Leanza

Documento – Rapporto conclusivo del 18 aprile 1996

La Commissione consultiva in tema di Ordini cavallereschi “non nazionali” del prof. Pezzana

Documento – Prime osservazioni del 4 marzo 2002

Documento – Sintesi delle conclusioni della prima fase dei lavori della Commissione consultiva sugli Ordini “non nazionali”, pre­sieduta dal prof. Aldo Pezzana, del 28 giugno 2002

Ringraziamento finale del capo del Cerimoniale Diplomatico del­la Repubblica, Giuseppe Balboni Acqua, datato 2 dicembre 2003

Bibliografia

Fonti iconografiche

ISBN 979-12-210-8090-2

LINGUA: italiano e inglese

FORMATO: cm 17 x 24, carta patinata 150 gr

PAGINE: 152

STAMPA: a 4 colori e b/n

COPERTINA: rigida cartonata a colori

Abstract dell’opera



L’Imperiale e Reale Casa Granducale di Toscana, il suo sistema onorifico nel terzo Millennio e le basi e le ragioni che hanno portato la Repubblica Italiana, attraverso il Ministero degli Affari Esteri in applicazione della legge 3 marzo 1951, n. 178, ad autorizzare l’uso nel territorio italiano delle insegne dell’Ordine di Santo Stefano e dell’Ordine di San Giuseppe, ossia Ordini definiti “non nazionali”, riferiti alle dinastie preunitarie d’Italia, fatto che si può dire costituisca un unicum nel mondo.
Fulcro prezioso, attorno al quale ruota la pubblicazione, è la riproduzione dei rapporti conclusivi e di documenti riguardanti gli studi delle Commissioni consultive istituite presso il Governo Italiano, che ancora oggi costituiscono le linee guida per l’attività del Ministero, qui riprodotti integralmente

Scheda Biografica
Alessandro Scandola

Foto autore: Alessandro Scandola

Alessandro Scandola nasce nel 1972 a Verona, dove tuttora risiede.

Pubblica saggi e collabora con alcune riviste spe­cializzate in materia di Ordini cavallereschi e segni d’onore con articoli sul tema. È socio dell’Associa­zione Insigniti Onorificenze Cavalleresche e della Società Italiana di Studi Araldici di Torino.

Nell’ambito del progetto Archivi politici vicentini della biblioteca Bertoliana di Vicenza, classifica e digitalizza l’intero archivio docu­mentale delle tre Commissioni in materia di Ordini cavallereschi “non nazionali” e onorificenze, istituite presso il Governo Italiano, la prima presieduta del prof. Aldo Pezzana, la seconda e la terza dall’on. Alberto Lembo.

Ultimi lavori pubblicati:

L’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Storia, Governo, rapporti con la Repub­blica Italiana, procedure autorizzative, decorazioni, porto delle insegne, Ponzano Veneto, Zel Edizioni, 2021;

Il Sovrano Ordine di Malta e l’Italia. Sistema di Governo, organizzazione territoriale e trattati, Roma, Logart Press Editore, 2019;

Dottrina e giurisprudenza in materia di onorificenze cavalleresche. L’Archivio Lembo, Serravalle (RSM), Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi, 2018.

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Direttore Claudio Gasparini

Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.

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