Buon pomeriggio gent.ma Antonella. ho segnalato all'agenzia di stampa che segue l'evento dalla quale non ha avuto nessun riscontro.
Vesti il Futuro: (Ri)Scopri i Materiali Eco-Compatibili che Trasformano il tuo Stile e il Pianeta
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Vesti il Futuro: (Ri)Scopri i Materiali Eco-Compatibili che Trasformano il tuo Stile e il Pianeta
“Quello che indossi è il tuo modo di presentarti al mondo, specialmente oggi che viviamo in un’era in cui il contatto umano è così rapido. La moda è un linguaggio istantaneo”
Questa frase di Miuccia Prada inquadra perfettamente quello che la moda ha sempre raffigurato…fino ad oggi.
E’ il momento che questa prospettiva abbracci una dimensione più profonda, dove il modo in cui vestiamo diventa un vero e proprio ponte tra il nostro corpo e l’ambiente esterno, un contatto intimo che influisce direttamente sulla nostra salute e il nostro benessere.

Questo è un momento storico dove la sostenibilità e la qualità della vita sono sempre più al centro delle nostre riflessioni,è fondamentale ripensare all’abbigliamento non solo come elemento estetico,ma come un elemento vitale che ci accompagna quotidianamente come una seconda pelle e che,se scelto con consapevolezza, può favorire un equilibrio più armonico tra noi e il pianeta.
E’ ormai un dato di fatto,che le fibre sintetiche,ampiamente utilizzate nell’industria tessile grazie alla loro economicità e durabilità,sono fonte di danni per la salute e l’ambiente.
Questi tessuti,come poliestere,nylon e acrilico,sono composti da polimeri derivati da fonti non rinnovabili e rilasciano fibrille(microplastiche)durante il lavaggio,contribuendo all’inquinamento degli ecosistemi marini.

Possono anche essere causa di irritazioni cutanee e problemi respiratori,specialmente in presenza di fibre fini che possono facilmente essere inalate.
Per questi motivi diventa di cruciale importanza orientare le nostre scelte di acquisto verso le fibre naturali come canapa,cotone,lino,lana,seta(per citarne alcune)che sono generalmente più compatibili con la pelle e l’ambiente.

E’ la loro provenienza biologica a renderle meno aggressive e più biodegradabili,la canapa in particolare,è un esempio di fibra naturale molto resistente,che richiede anche meno pesticidi e fertilizzanti rispetto ad altre colture.
Presentano tuttavia delle criticità,in quanto trattate con sostanze chimiche durante la lavorazione,andrebbero infatti preferiti capi di abbigliamento dai colori naturali,principalmente chiari o tinti con coloranti naturali e andrebbero seguite le linee guida di lavaggio riportate sulle etichette di lavaggio per conservarli al meglio.

Esistono anche fibre derivanti da risorse naturali,ma realizzate industrialmente dall’uomo come il Tencel(lyocell),la viscosa,di origine cellulosica derivante da polpa di Eucalipto o Faggio.
Sono fibre morbide e traspiranti che contribuiscono a ridurre le problematiche cutanee,anche se la loro produzione implica l’utilizzo di sostanze chimiche,si è notevolmente migliorato il processo grazie a sistemi produttivi che ne garantiscono il riciclo totale di queste sostanze a circolo chiuso.

I vestiti,non sono semplici protezioni o ornamenti,ma vanno considerati come estensione della nostra pelle e della nostra essenza.
Guardando al futuro,le innovazioni nel settore potrebbero aprire nuove strade,come il rilascio graduale di prodotti cosmetici e medicinali attraverso capi d’abbigliamento intelligenti e multifunzionali,creando un legame ancora più profondo tra ciò che indossiamo e il nostro benessere,un investimento volto non solo al raggiungimento di una determinata estetica,ma anche alla nascita di un rapporto che contestualizza un rispetto e cura crescente verso noi stessi e il luogo che ci ospita.

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Dalia Arablu
Nata a Torre Annunziata nel 1977, studio Chimica Tintoria a Napoli, subito dopo la scuola parto per un anno di apprendimento/lavoro a Londra e da lì si aprono le porte per collaborazioni con aziende estere che mi porteranno a viaggiare per il mondo nei 15 anni successivi. Nel 2021 fondo Devalia-a scientific approach to circular economy, con l’obiettivo di sviluppare progetti di economia circolare, con un approccio scientifico. Le scelte professionali, mi hanno consentito di assecondare una delle mie più grandi passioni: viaggiare, parlare con persone nuove e confrontarmi con culture diverse. Tutto questo si fonde con il piacere di ampliare le prospettive, osservare la natura umana e studiarne le abitudini, cosa che non smette mai di affascinarmi. La svolta consapevole mi permette di assecondare una delle mie esigenze principali, esprimere amore per la natura e cercare di passare più tempo possibile all’aria aperta, a contatto con essa.