COS’E’ L’ANTIMICROBICO RESISTENZA E PERCHE’ RAPPRESENTA UNA MINACCIA GLOBALE

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COS’E’ L’ANTIMICROBICO RESISTENZA E PERCHE’ RAPPRESENTA UNA MINACCIA GLOBALE

L’antimicrobico-resistenza (Antimicrobial Resistance, AMR) è un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere, mediante mutazioni o sviluppo di elementi genetici di resistenza, in presenza di una concentrazione di agente antimicrobico (es. antivirale, antifungino, antibatterico) generalmente sufficiente ad inibirli o ucciderli e a cui erano precedentemente sensibili. I microrganismi resistenti (tra cui batteri, virus, funghi, protozoi ed elminti) sono quindi in grado di resistere all’azione di farmaci come antibiotici, antivirali e antiparassitari, e di causare infezioni persistenti. Questo concetto include anche l’antibiotico-resistenza (ABR), che è invece limitata agli agenti antibatterici.

A causa dell’enorme pressione selettiva esercitata da un uso eccessivo e spesso improprio degli antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, nel tempo questo fenomeno ha assunto i caratteri di una delle principali emergenze sanitarie globali, tanto da aggiudicarsi l’appellativo di “pandemia silente”.

L’antimicrobico resistenza è responsabile di più di 35.000 decessi all’anno nell’UE/SEE. Nel 2019 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato che la AMR è una delle 10 principali minacce per la salute pubblica a livello mondiale cui deve far fronte l’umanità. Nel luglio 2022 la Commissione e gli Stati membri dell’UE hanno individuato nella resistenza antimicrobica una delle tre principali minacce sanitarie prioritarie. Infine, il Consiglio Europeo nel 2023 ha adottato una raccomandazione tesa a combattere la resistenza antimicrobica, promuovendo l’uso responsabile degli antimicrobici per migliorare la prevenzione e il controllo delle infezioni e accrescere la ricerca e l’innovazione.

Con oltre 5 milioni di morti ogni anno, la resistenza antimicrobica (AMR) è considerata una minaccia per la salute e lo sviluppo globale. E’ necessaria un’azione globale, con un approccio One Health, per far sì che i farmaci attualmente disponibili contro le principali infezioni umane e animali continuino a funzionare. “Uno dei target sanitari cruciali nell’ambito degli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 (SDGs) è l’accesso a farmaci sicuri, efficaci e accessibili per tutti. Nel caso degli antibiotici e degli altri antimicrobici, il loro uso attento è fondamentale per mantenere l’efficacia. L’uso inappropriato e l’abuso di antibiotici stanno determinando un aumento globale dell’AMR, con un impatto dannoso sull’efficacia di questi farmaci essenziali. Tale fenomeno minaccia di riportarci all’era pre-antibiotica, quando un’infezione poteva portare rapidamente al decesso” ricorda il Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS. Sebbene un livello naturale di Antimicrobico-Resistenza (AMR) sia presente in qualsiasi comunità microbica, l’uso eccessivo, protratto e improprio di antimicrobici in attività umane e veterinarie ha favorito lo sviluppo e la diffusione di resistenze antimicrobiche in tutto il pianeta.

L’abbondanza e la diversità dei geni di resistenza e dei batteri resistenti presenti nell’ambiente sono strettamente correlate anche all’impatto locale delle attività antropiche che coinvolgono uso o emissione di antibiotici (allevamenti zootecnici e impianti di acquacoltura intensivi, scarichi fognari urbani e sanitari). Una volta nell’ambiente, il farmaco, a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche, viene degradato oppure può accumularsi. Alcuni antibiotici hanno una vita media nell’ambiente superiore ad 1 anno, altri possono contaminare l’ambiente per decenni. Gli antibiotici, e più in generale i farmaci, vengono definiti “semi persistenti” poiché il loro utilizzo è continuo e massiccio: quantitativi rilevanti vengono immessi quotidianamente nell’ambiente in seguito all’uso in medicina umana e veterinaria, risultando sempre presenti a causa dell’immissione continua. Inoltre, molti principi attivi per il trattamento delle malattie infettive umane vengono utilizzati anche nella medicina veterinaria. Numerose sostanze antimicrobiche sono quindi comunemente presenti nelle acque dei fiumi e dei laghi di aree densamente popolate, esponendo gli organismi acquatici a un contatto cronico.

L’uso globale di antimicrobici, il principale fattore di resistenza, è aumentato del 46% negli ultimi due decenni. In Italia, nell’ultimo decennio, il consumo di antibiotici per uso sistemico in comunità è stato sempre più elevato rispetto al consumo medio europeo. 

Con il Piano d’azione globale sull’AMR e il costante aggiornamento dell’AWaRe Antibiotic Book (volume contenente le raccomandazioni su quali situazioni cliniche richiedano l’uso degli antibiotici e quali non lo richiedano, la posologia e la tipologia di classe antibiotica da utilizzare), l’OMS sta lavorando per migliorare la sorveglianza della resistenza antimicrobica e per ridurre il consumo inappropriato di antibiotici. Parallelamente, in Italia è attualmente in vigore il Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025 e l’AIFA ha reso disponibile la traduzione italiana del Manuale OMS Antibiotic AWaRe (Access, Watch, Reserve), per agevolare l’accesso ai più aggiornati strumenti di ottimizzazione della terapia antibiotica e promuovere una più radicata cultura sull’uso ragionato e parsimonioso degli antibiotici.

La strategia nazionale di contrasto all’ABR definisce alcuni obiettivi generali per ridurre l’incidenza e l’impatto delle infezioni resistenti agli antibiotici: la sorveglianza e il monitoraggio integrato dell’ABR, la sorveglianza dell’utilizzo di antibiotici, la sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) e il monitoraggio ambientale; la prevenzione delle ICA in ambito ospedaliero e comunitario e delle malattie infettive e zoonosi; l’uso appropriato degli antibiotici sia in ambito umano che veterinario e una corretta gestione e smaltimento degli antibiotici e dei materiali contaminati. Le infezioni correlate all’assistenza sono infezioni dovute a batteri, funghi, virus o altri agenti patogeni meno comuni, contratte durante l’assistenza sanitaria, che possono verificarsi in qualsiasi contesto assistenziale (ospedali, ambulatori di chirurgia, centri di dialisi, lungodegenze, assistenza domiciliare, strutture residenziali territoriali).

Le fasce di età più colpite sono i bambini e gli anziani. La sepsi neonatale, da batteri AMR, KlebsiellaStaphylococcusAcinetobacter ed Escherichia, costituisce un problema rilevante a livello globale, essendo causa di morte comune nei neonati e nei bambini di età inferiore ai 5 anni (oltre 200.000 ogni anno a livello globale)

Anche se le ICA possono essere contratte a qualsiasi età, gli anziani corrono un rischio rilevante a causa delle condizioni di salute e della permanenza prolungata in strutture sanitarie. Nonostante i miglioramenti nella prevenzione e nel controllo delle infezioni, i costi dei trattamenti continuano ad aumentare. L’AMR allunga i tempi di trattamento delle infezioni, richiede farmaci più costosi e mette a rischio la vita dei pazienti. La resistenza rappresenta anche un ostacolo alle cure chirurgiche, influendo direttamente sugli esiti delle operazioni.

L’AMR rappresenta quindi una sfida One Health che richiede sorveglianza e interventi in tutti i settori: umano, animale e ambientale. L’approccio «One Health» viene definito dall’Organizzazione mondiale della sanità come un approccio integrato e unificante che mira a equilibrare e ottimizzare in modo sostenibile la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi. 

Anche la crisi climatica è responsabile della diffusione di agenti patogeni emergenti o riemergenti, in grado di produrre nuovi meccanismi di resistenza, così come i viaggi internazionali. La prevenzione delle infezioni è ormai riconosciuta come la chiave di volta per la riduzione dell’uso di antibiotico, ma non è sufficiente da sola. Gli antibiotici curano le infezioni, ma stimolano anche l’AMR, offrendo un vantaggio selettivo ai batteri resistenti rispetto a quelli sensibili.

FONTI

https://health.ec.europa.eu/antimicrobial-resistance/eu-action-antimicrobial-resistance_it

https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1807239/PNCAR_2022-2025.pdf

https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/pncar-2022

https://www.safetyandquality.gov.au/sites/default/files/2023-11/aura_2023_do_i_really_need_antibiotics.pdf

https://onlinepublichealth.gwu.edu/resources/antibiotic-resistance-at-cellular-level

https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/antimicrobial-resistance

https://www.saluteinternazionale.info/2025/06/antimicrobico-resistenza-seconda-parte/

https://www.izsvenezie.it/temi/altri-temi/antibiotico-resistenza-sensibilita/

Corso online su AMR dedicato agli operatori sanitari: https://www.izsvenezie.it/corso-ecm-online-antimicrobico-resistenza-one-health/

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Silvia Stefanini

Medico Chirurgo Spec. in Igiene e Medicina Preventiva, iscritta all’OMCeO di Verona. Socio SITI (Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica), EUPHA (Società Europea di Sanità Pubblica) e SIMET (Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale). Ho eseguito attività di medicina territoriale per ULSS9 Scaligera di Verona e Azienda USL Toscana Sud-Est, attualmente lavoro presso AOUI Verona. Nel percorso universitario ho ricoperto ruoli di redattrice e speaker radiofonico per uRadio, web radio dell’Università degli Studi di Siena. Collaboro come co-redattrice al blog enogastronomico Bacche di Ginepro.

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