Grande partecipazione a Vallese di Oppeano per il 1° Galà e Palio del “Codeghin”

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Grande partecipazione a Vallese di Oppeano per il 1° Galà e Palio del “Codeghin”

Organizzato dall’Associazione la Casetta e l’Eletta Confraternita del Codeghin

Dieci i cotechini degustati dalla giuria

L’evento gastronomico riservato ai produttori amatoriali del tipico insaccato si è svolto ieri sera presso la Casetta in Via Mascagni dove alle 19 si sono ritrovati gli undici componenti della giuria composta da: Adamo Bressan, Luigi Melchiori, Remo Molinari, Simone Saccomani, Alberto Zerman, da tre produttori non in gara Aleardo Meggiolaro, Cipriano Pangrazio , Gianni Perini, dal presidente della Condotta Slow Food Valli Grandi Veronesi Luca Faggioni e dai giornalisti Claudio Gasparini e Stefano Cantiero.  

I giurati che hanno valutato i 10 cotechini in gara sulla base di una scheda tecnica che prevedeva l’esame al tatto, olfattivo, visivo e degustativo attribuendo ad ogni criterio un punteggio in un range da 1 a 5, hanno evidenziato il buon livello medio degli insaccati presentati.

La serata è proseguita con la cena del palio con un aperitivo di benvenuto, risotto con radicchio e monte veronese, lingua cotechino e pearà per finire con una sbrisolona bagnata con un po’ di grappa.

I numerosi commensali che hanno riempito l’ampia sala della Casetta hanno avuto modo di incontrare vecchi amici e fare nuove conoscenze

Tra una portata e l’altra è stata presentata brevemente la storia del cotechino, antesignano di ogni “insaccato”, dalla mortadella al salame e padre dello zampone.

La leggenda narra che il cotechino fu creato agli inizi del cinquecento dai cittadini della corte dei Pico di Mirandola per meglio conservare la carne dei maiali, durante il lungo assedio da parte delle truppe ei Papa Gilio II della Rovere. L’idea originale fu quella di utilizzare come involucro la pelle, non le budella.

Per definizione il cotechino e un salume insaccato tipico emiliano.

Il poeta modenese Triginto Bistonio nell’opera “Elogio del porco” l’ha così celebrato:

“Ah, cotichin, null’altra a te somiglia

in fragranza e in sapor vivanda eletta!

Quando tu giungi inarca ognun le ciglia.

I grati effluvi ad assorbire in fretta

 si spalancano i tubi ambo nasali

e un “Oh“ comune il godimento affretta”.

Il cotechino è una delle pietanze più diffuse nel nord est italiano, compresa la provincia scaligera dove spesso viene servito insieme alla pearà, ma dove è possibile trovarlo anche nei bar come spuntino in un panino.

Fatto con il maiale e poche spezie questa specialità trova le sue radici nella campagna dove la sua preparazione costituiva un rituale con il quale veniva scandito lo scorrere del tempo.

Nelle gastronomie locali soprattutto tra Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Veneto chiamano il cotechino con termini dialettali diversi: coessin, musetto, vaniglia, coteghin.

Sotto qualsiasi nome è un prodotto la cui importanza oltrepassa l’alimento e diventa simbolo di abbondanza, felicità, salute.

El codeghin è sinonimo della festa, del calore della casa, della famiglia riunita per le grandi occasioni, piatto che lo storico Corrado Barberis, padre della sociologia rurale, definì a “forte socialità gastronomica”.

E’ il re della tavola a San Silvestro e primo gennaio, è ideale con le lenticchie, insieme portano fortuna si dice, ma anche gusto.

A fine serata i primi tre vincitori del palio hanno ricevuto il rispettivo attestato tra gli applausi del pubblico.

Terzo classificato Renzo Gugole di Santa Maria di Zevio ha ricevuto l’attestato da Adamo Bressan

Luca Faggioni ha consegnato il certificato di secondo classificato a Doriano Fontana di Oppeano

Claudio Gasparini e il sindaco Luca Faustini, rispettivamente a destra e a sinistra del premiato nella foto, hanno consegnato il diploma di vincitore del palio a Andrea Fontana di Oppeano

Luca Faggioni ha evidenziato: “nel nome del cibo buono, pulito, giusto la disponibilità di Slow Food ad appoggiare comunità come questa che tutelano le tradizioni”.

Adamo Bressan, cui va il merito dell’organizzazione impeccabile dell’evento, ha invitato tutti a mantenere vive le tradizioni “riscopriamo la cultura del buon cibo, degli orti di casa, diamoci da fare per un’alimentazione più sana”.

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Direttore Claudio Gasparini

Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.

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Recent Comments

  1. Così tante imprese, iniziative e cosi tante abilità in un'unica grande persona. Complimenti Mauri 👏👏👏💞