Intervista a Ilaria Loatelli

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Intervista a Ilaria Loatelli

Giovane artista geniale

Veronese ma cittadina del mondo considerate le sue performance internazionali

In una candlelight nella città scaligera, magica cornice di concerti a lume di candela, nel tributo a Vasco Rossi, si è distinta per la grande capacità interpretativa.

Ilaria è nata e vive a Verona nei pochi intervalli tra un impegno e l’altro.

Quando è iniziato l’approccio con la musica

Ho iniziato a studiare pianoforte all’età di sei anni su consiglio dei miei genitori. Dopo poche lezioni la mia insegnante si accorse della mia particolare abilità nell’approccio con la musica e lo strumento. Iniziai così a partecipare a molti concorsi musicali per bambini in contemporanea ad uno studio continuo, serio, programmato e metodico. Vista la facilità che mi è stata donata, sia nella lettura, sia nell’esecuzione musicale, le ore di studio e l’impegno sempre maggiori sono arrivati pressoché naturalmente. Spesso studiavo repertori che non mi erano stati assegnati”.

Parlaci del tuo percorso scolastico

La mia prima guida nello studio del pianoforte fu la professoressa Palmieri docente al Conservatorio di Verona “E.F. Dall’Abaco”. Ho proseguito all’Accademia di Imola e all’Accademia di S. Cecilia a Roma terminando gli studi musicali a Coimbra in Portogallo e a Los Angeles negli Stati Uniti. Parallelamente ho terminato il Liceo Scientifico all’istituto “E. Medi” a Villafranca di Verona e, non senza rammarico, visto il grande impegno che la musica già mi comportava in termini di studio e di programmazione artistica, ho dovuto fin da subito abbandonare l’idea di frequentare l’Università di medicina che sarebbe stata uno dei miei sogni.

Da futuro medico ad artista affermata a livello internazionale.

Perché hai scelto il pianoforte

E’ stato un po’ per caso. La mia prima lezione di musica in realtà fu di chitarra. Vista la mia corporatura mi fu consigliato di iniziare con il pianoforte; la chitarra a quell’età sarebbe stata troppo grande. Ho seguito il consiglio e non ho più cambiato.

Raccontaci le tue esperienze da musicista

Adoro fare concerti. Sono reduce dall’esecuzione del concerto Soireè di Nino Rota con l’orchestra di Sibiu in Romania nello scorso Giugno, ho appena terminato un progetto “Bach” sul clavicembalo e ho in programma concerti in Germania nel prossimi mesi.

Sei anche insegnante

Si, docente di ruolo di Pianoforte presso il Conservatorio di Foggia e mi dedico alla diffusione della musica in modo professionale tra i giovani e giovanissimi. Curo la Direzione Artistica del Concorso Nazionale “Scuole in Musica” e del Premio Musicale “Làszlò Spezzaferri” di Verona che hanno visto la partecipazione di 13.000 giovani musicisti nella loro ultima edizione 2025, e del successivo “Scuole in Musica Summer Camp” programmato nel periodo estivo.

Quali soddisfazioni provi nella tua professione artistica

La soddisfazione maggiore dell’attività di concertista, docente e organizzatore è la stessa, la condivisione. La musica che si produce, l’insegnamento che si elargisce o l’evento che viene organizzato per i giovani hanno tutti come comune denominatore il fare qualcosa che non rimane per sé, ma il prodotto arriva a chi si ha di fronte e crea uno scambio intellettuale, umano, creativo, sensitivo. Di contro, chi riceve il concerto, la lezione, partecipa a un evento, rimanda il proprio vissuto, le proprie emozioni e si crea quindi uno scambio davvero bidirezionale continuo. E’ la linfa che mi alimenta. Questo è il motivo per cui amo meno le registrazioni; nel momento della registrazione mi manca la reazione “di ritorno” del pubblico.

Propositi per il futuro

A breve termine ho in programma l’incisione di un disco tutto Prokofiev, la stagione concertistica a Brescia di cui sono artist-in-residence e non nascondo che mi piacerebbe esplorare anche del crossover con il pop e la musica techno. Nel futuro a lungo termine avrei come proposito di trovare un bilanciamento fra il tempo lavorativo e il tempo di vita non lavorativa.

Ilaria Loatelli è una giovane donna determinata che si propone di portare sempre a termine i progetti e, precisa, assolutamente perfezionista, “l’obiettivo del mio agire è sempre e solo la perfezione assoluta, se una cosa può essere pensata perfetta, deve essere realizzata perfetta.” Si considera “critica/distruttiva”: in ogni situazione mi concentro sui punti deboli e, per evitare il loro ripresentarsi, li amplifico in modo ossessivo per poi correggerli”.

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Direttore Claudio Gasparini

Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.

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