A Vittorio Sgarbi il Grappolo d’Oro Clivus

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A Vittorio Sgarbi il Grappolo d’Oro Clivus

A Monteforte d’Alpone celebrata la connessione tra arte, vino e sport. Menzione d’onore a giornalisti, manager e imprenditori del territorio

«È bello che questo premio sia a Monteforte d’Alpone, una meta della mia giovinezza quando studiavo Palladio e andavo a vedere le opere nel padovano, nel vicentino e a Verona, in Valpolicella a Santa Sofia di Pedemonte. Mi colpiva che in un piccolo paese, appunto Monteforte, ci fosse la chiesa parrocchiale così evidentemente ispirata a Palladio le cui colonne sono il più grande omaggio alla classicità a partire da quella romana e a quella greca. È bello che in un posto con un Duomo così imponente ci sia un premio, che ho accettato volentieri, che in qualche misura lega l’arte alla natura, la terra fertile al vino». Ha esordito così Vittorio Sgarbi, storico, critico dell’arte e presidente del MART di Rovereto durante la serata di ieri in cui ha ricevuto il premio Grappolo d’Oro Clivus 2024, giunto alla dodicesima edizione.

Dall’arte al vino, dalla cultura all’informazione, diversi i temi affrontati all’interno del Palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone, dove si è svolta la serata di gala con la consegna del premio che da anni Cantina di Monteforte, in collaborazione con l’Associazione sportiva dilettantistica (A.S.D) Valdalpone, assegna a professionisti e a personaggi illustri che meglio condividono i principi dell’informazione e della cultura.

Introdotto dal direttore di Cantina di Monteforte Paola Gregori che ha sottolineato: «L’arte è una delle colonne portanti della cultura italiana, perciò non poteva mancare nel premio Clivus la sua celebrazione da parte di chi ha dedicato la vita per farla apprezzare e comprendere», Vittorio Sgarbi ha detto: «Tra l’arte e il vino c’è una connessione, come quella ritratta ad esempio da Caravaggio nel quadro del ragazzo con il cesto di frutta. È un dato della storia dell’arte, come le storie dei mesi nel Medio Evo presenti nelle grandi cattedrali che rappresentano il rapporto con la natura. E il vino è uno dei temi cruciali non solo nella rappresentazione della pittura di genere ma anche di quella dei valori cristiani: il sangue di Cristo è vino».  Sgarbi, poi, facendo riferimento a Luigi Carlon, presente in sala perché insignito di menzione d’onore, ha elogiato la figura del collezionista «persona che sente che le opere parlano come se fossero viventi e quindi le vuole vicine a sé perché l’arte è viva».

Nel suo intervento il presidente di Cantina di Monteforte Massimino Stizzoli ha detto: «Quest’anno, dopo numerose edizioni in cui abbiamo premiato illustri firme del giornalismo nazionale e volti noti della televisione, abbiamo deciso di celebrare la cultura dell’arte e la sua comunicazione. Del resto, anche fare vino è un’arte, come sanno bene i nostri soci, che racchiude complessità, armonia e bellezza. Il viticoltore è l’artista del vino che scolpisce e dipinge in sintonia con il suo territorio e con la natura».

A sottolineare il legame del premio con lo sport sono stati il presidente e il segretario di ADS Valdalpone Giovanni Pressi e Gianluigi Pasetto che hanno sottolineato: «Questo appuntamento promosso dalla Cantina di Monteforte, che ringraziamo, conclude la Montefortiana 2024, manifestazione sportiva e culturale sempre più seguita e apprezzata grazie anche ai molti volontari e appassionati che ogni anno collaborano alla sua buona riuscita. Quest’anno sono stati 16.000 gli atleti che hanno gareggiato tra le nostre colline».

Menzioni d’onore

Nel corso della seratasono stati insigniti di una menzione d’onore Luigi Carlon, imprenditore, collezionista e presidente di Casa Museo Palazzo Maffei di Verona «per aver creato un nuovo punto di riferimento culturale in città, rafforzando il prestigio di Verona»; Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere con la motivazione «per il suo impegno nel promuovere lo sviluppo economico e culturale di Verona attraverso gli eventi fieristici»; Mario Puliero, direttore del Tg di Telearena «per la sua dedizione nel portare avanti un giornalismo locale di qualità, tra cui il racconto della Montefortiana; Marcello Galletti, direttore Publiadige di Verona e Mantova del Gruppo editoriale Athesis ha riucevuto una menzione «per il suo impegno e visione nel promuovere il meglio della provincia veronese» e Paola Dalli Cani, giornalista del quotidiano L’Arena, menzione «per l’impegno, passione e dedizione nel raccontare la Montefortiana, grazie anche alla sua profonda conoscenza del territorio».

Menzioni anche ai giornalisti non presenti per impegni a Elisa Billato, caporedattore del Tgr Veneto, «per il suo impegno giornalistico nel fornire informazioni complete, chiare e veritiere sui fatti regionali a beneficio dei telespettatori» e al direttore del Tg di Telenuovo, Andrea Andreoli, «per il suo contribuito a raccontare i fatti e il dibattito pubblico locali, con attenzione alla Montefortiana».

Il nome per eccellenza della critica d’arte in Italia

Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’arte, professore ordinario di Storia dell’arte, accademico di San Luca, ha curato mostre in Italia e all’estero. Nato a Ferrara l’8 maggio 1952, Sgarbi è laureato in Filosofia con specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università di Bologna, è stato sottosegretario alla cultura e funzionario assegnato alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia. È sindaco di Arpino, prosindaco di Urbino, presidente del MART di Rovereto, presidente della Fondazione Canova di Possagno, presidente di Ferrara Arte, commissario per le arti di Codogno, presidente del MAG – Museo dell’Alto Garda e presidente della Fondazione Cavallini Sgarbi che conserva le sue opere.

Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Collabora con Il Giornale, L’Espresso, Panorama, IO Donna de Il Corriere della Sera, Oggi.

L’albo dei premiati del Grappolo d’oro Clivus

Prima di Vittorio Sgarbi sono stati insigniti del premio Grappolo d’Oro Clivus: Massimo Mamoli, direttore del quotidiano L’Arena di Verona e Bresciaoggi (2023), Maurizio Cattaneo, tra i direttori più longevi alla guida del quotidiano L’Arena di Verona (2019), Donatella Scarnati, prima donna ad apparire stabilmente nei collegamenti della celebre trasmissione 90° minuto e nota giornalista sportiva (2018); Marino Bartoletti, volto storico del giornalismo sportivo italiano in Rai e Mediaset (2017); Maurizio Belpietro, giornalista oggi fondatore e direttore del quotidiano “La Verità” (2016); Domenico Quirico, giornalista ed inviato di guerra de “La Stampa” (2015); Andy Luotto, attore e conduttore televisivo (2014); Mario Giordano, giornalista Mediaset (2013); Massimo de’ Manzoni, vicedirettore vicario di “Libero” (2012); Gerardo Greco, volto storico di Rai e Mediaset (2011); Mauro Mazza, già direttore di Rai Uno (2010). Nomi di prestigio che, da dieci anni, Cantina di Monteforte accompagna sulle colline del Soave Classico, dando vita per l’occasione ad un vivace dibattito che spazia dalla cultura all’attualità.

Cantina di Monteforte

Fondata nel 1952 nel cuore del Soave Classico, l’80% dei vigneti si trova su suolo vulcanico con pendenze spesso oltre il 30%, sono zone molto difficili da lavorare. In questi territori nascono le eccellenze della casa vinicola Monteforte, da una viticoltura eroica e condotta interamente a mano, per rispettare l’ambiente. Sono 1200 ettari di vigneti e oltre 70 anni di esperienza viticola. I vigneti si estendono anche nella zona del Durello sui Monti Lessini e nella zona della Valpolicella, per offrire al pubblico tutte le denominazioni veronesi. I vini nascono da progetti viticoli ben pensati per traghettare il nettare del frutto dal grappolo alla bottiglia. Il marchio Clivus, nato nel 1959, è conosciuto in Italia e nel mondo.

Montefortiana

Sulle colline dove nasce il Soave Classico, si corre la celebre Montefortiana: la corsa podistica non competitiva organizzata dal Gruppo Sportivo Val d’Alpone De Megni, giunta quest’anno alla 46a edizione. Gemellata con la Maratona di New York, di Taipei e di Roma, ogni anno a gennaio richiama da tutto il mondo migliaia atleti che gareggiano tra i filari di garganega, il vitigno autoctono che dà vita al Soave.

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Direttore Claudio Gasparini

Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.

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  1. Questo articolo rispecchia e amplifica il mio percorso per mettermi in gioco e provare a fare un'opera astratta.. molto bello,…