MALATTIE CARDIOVASCOLARI E STILE DI VITA: LA PRESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA

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MALATTIE CARDIOVASCOLARI E STILE DI VITA: LA PRESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA

Prevenzione e promozione della salute, che insieme rappresentano uno dei pilastri della politica sanitaria, assumono un ruolo sempre più importante. Il loro obiettivo è di prevenire le malattie, migliorare la qualità di vita e il benessere della popolazione e prolungare il periodo di vita vissuto in buona salute. 

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte, morbosità e invalidità in Italia e rappresentano il 32% della mortalità globale. La prevalenza delle patologie cardiovascolari, inoltre, è in crescita a livello globale, a causa dell’aumento della prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolari (CV) come ipertensione arteriosa, diabete mellito, obesità, dislipidemia, comportamento sedentario e inattività fisica

Le patologie cardiovascolari possono essere congenite, se presenti sin dalla nascita, o acquisite, se insorte nel corso della vita. I fattori di rischio per le patologie CV possono essere “non modificabili” come l’età, il sesso, i fattori genetici e l’etnia, oppure “modificabili” come il fumo, l’assunzione di droghe, la sedentarietà, una scorretta alimentazione, l’abuso di alcol, le dislipidemie, la sindrome metabolica e tutte le altre patologie cardiometaboliche correlate. Fra le raccomandazioni per un corretto stile di vita in salute, pertanto, rientrano lo smettere di fumare, l’attenzione al peso corporeo, una corretta alimentazione, la pratica di attività fisica e la riduzione della sedentarietà

Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato l’effetto benefico derivante dall’attività fisica in ambito cardiovascolare, osteoporotico, metabolico e della salute mentale. Praticare movimento fisico è una componente fondamentale della promozione della salute. La riduzione dei fattori di rischio grazie all’attività fisica equivale a una vera e propria cura; pertanto è indicato prescriverla ai pazienti come fosse un farmaco.

Il comportamento sedentario comporta un ispessimento della tonaca intima-media dei vasi (strati delle pareti vascolari) con rigidità vascolare, aterosclerosi, rimodellamento cardiaco patologico e patologie cardiovascolari; parallelamente si può sviluppare insulino-resistenza, sindrome metabolica e ipertensione. L’inattività fisica promuove il danno nel sistema cardiometabolico tramite alterazioni nel metabolismo, disfunzioni mitocondriali, resistenza insulinica, aumento dello stress ossidativo e disfunzioni vascolari, predisponendo i pazienti allo sviluppo di fattori di rischio CV. 

Svolgere attività fisica aerobica previene l’ipertensione, in quanto inibisce la vasocostrizione dando beneficio al sistema nervoso autonomo e aumenta la quota di HDL in circolo (colesterolo così detto buono).

Le linee guida raccomandano di praticare attività aerobica moderata-intensa per almeno 150 minuti a settimana oppure attività intensa per almeno 75 minuti a settimana

Le strategie di promozione dell’attività fisica possono agire: a livello personale (educazione alla salute in classe, educazione alla salute a scuola, sostegno da parte del sistema sanitario, cambiamenti comportamentali personalizzati); a livello interpersonale (supporto sociale extra-familiare, supporto sociale e familiare); a livello di comunità (campagne dedicate alla promozione della salute, corsi di attività fisica, campagne di promozione sostenute dai mass media, ambiente di lavoro, formazione in ambito scolastico); a livello ambientale e politico (cartelli motivazionali, rinnovamento della rete stradale e politiche basate sul territorio, progettazione urbana su scala comunitaria e politiche basate sul territorio, creazione e miglioramento dell’accesso alle aree verdi e per attività fisica). 

Inoltre, un elemento chiave è la formazione dei professionisti sanitari sul tema dell’importanza dell’esercizio fisico così che possa rientrare nei piani terapeutici proposti ai loro pazienti e concentrare gli sforzi su più settori (sanità pubblica, autorità responsabili, trasporti e pianificazione). 

L’Associazione Europea di Cardiologia (ESC), l’American College of Cardiology (ACC) e l’American Heart Association (AHA) hanno stilato delle raccomandazioni per la prevenzione cardiovascolare che sottolineano come negli adulti si dovrebbe fornire, durante le visite mediche periodiche, un counseling finalizzato all’ottimizzazione dello stile di vita attivo e sano. Inoltre, raccomandano di praticare attività fisica come da indicazioni (150 min/settimana), ma se non compatibile con le attività quotidiane del paziente, di praticare qualsiasi attività fisica e ridurre il tempo di sedentarietà. 

Con il programma regionale “PP2 – Comunità attive”, contenuto nel Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025, la Regione del Veneto ha inteso rendere capillare la prescrizione dell’esercizio fisico in tutte le Aziende ULSS: prescrizione di Esercizio Fisico Strutturato (EFS), Attività Fisica Adattata (AFA) e Attività Fisica Adattata per le persone con Disabilità acquisita (AFA-D). Non si tratta di attività riabilitative sanitarie, ma di recupero, mantenimento e prevenzione, eseguite singolarmente (EFS) o in gruppo (AFA e AFA-D) sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, con il fine di migliorare il livello di attività fisica, il benessere, l’autonomia e la qualità di vita delle persone e favorire la socializzazione.

La regione Veneto ha inoltre promosso iniziative di promozione di stili di vita sani attraverso la campagna di comunicazione rivolta al pubblico VIVO BENE VENETO e il portale VIVO BENE VENETO MAP https://vivobenemap.my.site.com/vivobenemap/s/

Nell’ambito della prevenzione primaria, quindi, ai medici di medicina generale spetta un ruolo molto importante, ovvero quello di rafforzare la consapevolezza dei loro assistiti per gli effetti salutari dell’attività fisica.

FONTI:

https://drive.google.com/file/d/1PDKF7JSpRk_JOF72bf8YiJkb1iXni-qN/view

https://www.regione.veneto.it/web/sanita/prescrizione-esercizio-fisico

https://www.cuore.iss.it/prevenzione/attivita_fisica#:~:text=Per%20ridurre%20il%20rischio%20di,tardi%20per%20cominciare%20a%20muoversi.

https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/67796/WHO_NMH_NPH_PAH_03.2.pdf

https://www.escardio.org/Councils/Council-for-Cardiology-Practice-(CCP)/Cardiopractice/physical-activity-for-cardiovascular-prevention

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Silvia Stefanini

Medico Chirurgo Spec. in Igiene e Medicina Preventiva, iscritta all’OMCeO di Verona. Socio SITI (Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica), EUPHA (Società Europea di Sanità Pubblica) e SIMET (Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale). Ho eseguito attività di medicina territoriale per ULSS9 Scaligera di Verona e Azienda USL Toscana Sud-Est, attualmente lavoro presso AOUI Verona. Nel percorso universitario ho ricoperto ruoli di redattrice e speaker radiofonico per uRadio, web radio dell’Università degli Studi di Siena. Collaboro come co-redattrice al blog enogastronomico Bacche di Ginepro.

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