Condivido il pensiero Emanuela
Alessandra Galiotto si presenta
- Home
- Alessandra Galiotto si presenta

Alessandra Galiotto si presenta
Paziente, con i piedi per terra e sempre in modalità attiva.
“Lo sport è stato un luogo di amicizia e di lealtà, una palestra di vita, d’impegno e di crescita sia fisica ma soprattutto civile e sociale”.
E’ nata ad Arzignano in provincia di Vicenza ma vive a Bardolino sul Lago di Garda dove si è trasferita all’età di 10 anni con i genitori nella casa dei nonni paterni.
Parliamo del tuo percorso scolastico
Ho frequentato l’asilo nido e i primi quattro anni delle scuole elementari ad Arzignano, l’ultimo anno della scuola primaria e le medie le ho fatte a Bardolino in seguito alla decisione della mia famiglia di trasferirsi sul lago di Garda nella casa dei miei nonni paterni. L’istituto tecnico perito aziendale corrispondente in lingue estere è stato il mio indirizzo per le scuole superiori, visto anche la vicinanza al lago e ad una zona turistica poteva essere in preparazione del mio futuro. Dopo il diploma inizia la mia passione alimentata da anni con importanti risultati che mi hanno fatto decidere di non seguire un percorso universitario che sarebbe stato incompatibile con gli impegni sportivi futuri.
Come ti sei avvicinata allo sport
Fin da piccola, i miei genitori mi hanno sempre invogliato alla pratica dello sport che era di casa in famiglia. Papà sciatore e poi maestro di sci, mio zio pilota di formula 2000, mio fratello motocross e sci. Io ho iniziato con il nuoto, sci, danza artistica, pallavolo e canoa.

Perché hai scelto la canoa
Era il primo anno che abitavamo a Bardolino. Ricordo la primavera alla fine dell’anno scolastico in quinta elementare. Seduta al bar in attesa che uscissi dalla scuola mia madre raccontava ad una vicina di casa la sua preoccupazione di aver perso le mie abitudini sportive praticate nell’altro paese; mi ritrovavo a Bardolino senza amici e sport. La conversazione era stata casualmente ascoltata dal mio futuro allenatore che, appena mi ha visto arrivare, mi ha preso sotto braccio dicendomi ‘oggi alle 15 ti aspetto alla Canottieri Bardolino dove potrai provare la canoa’. Stupita ed incuriosita accettai di buon grado. Porterò sempre nel cuore Maurizio Faraoni il mio primo allenatore, mancato qualche mese fa, grazie a lui e al suo istinto ho iniziato il mio percorso sportivo con la canoa. Un percorso lento iniziato quasi per gioco ma con passione che mi ha dato la possibilità di diventare un’atleta professionista ed entrare per meriti sportivi in un corpo militare. Una parentesi di vita di circa 15 anni dove ho potuto esprimere al massimo le mie potenzialità, con la famiglia che mi ha sempre appoggiato, sostenuta nelle scelte e nei momenti difficili.

Raccontaci il tuo percorso sportivo
Nel 2006 ho vinto la mia prima medaglia internazionale, 3°posto ai Campionati Europei in K2 500mt grazie alla quale ho superato il concorso per entrare nel Gruppo Sportivo della Marina Militare Italiana. L’anno successivo abbiamo qualificato il K4 500mt per le Olimpiadi di Pechino in programma per il 2008. Ai Giochi Olimpici ci siamo piazzate all’8° posto in finale.

Cosa hai provato in seguito a questi risultati
Una soddisfazione importante, quando si arriva ad un’olimpiade ci si rende conto di quanto lavoro, determinazione, costanza e dedizione ci sia da parte di tutti coloro che ti circondano. Dei momenti di difficoltà ma anche di fortuna che caratterizzano tutto questo viaggio verso l’olimpiade.
Cosa significa vincere una medaglia

La medaglia è un riconoscimento importante che serve per dare soddisfazione all’atleta. Le medaglie nella vita sono altre, quelle che ti porti dentro e non quelle appese in camera o in una bacheca di casa. Sono i banchi di prova che hai dovuto superare per arrivare, i momenti di tristezza lontani da casa e dai tuoi cari, il condividere tutto per mesi con atlete e atleti di altri paesi, le discussioni e i momenti in cui ci siamo aiutati a vicenda con tutta la squadra.
Arriviamo al presente, oggi cosa fai

Nel 2016 ho terminato la mia carriera di sportiva professionista con 30 titoli italiani, 4 medaglie a livello internazionale, una olimpiade nel 2008 e la partecipazione ai Giochi del Mediterraneo nel 2009. Sono rimasta all’interno della Forza Armata e attualmente lavoro alla Scuola Navale Francesco Morosini della Marina Militare Italiana come Sottocapo Scelto Istruttore Ginnico. Ho mantenuto la mia vena canoistica, diventando allenatrice di 3° livello della FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) allenando la squadra agonistica del mio paese a Bardolino.
Quale insegnamento ti ha dato lo sport
Lo sport è stato un luogo di amicizia e di lealtà, una palestra di vita, d’impegno e di crescita sia fisica ma soprattutto civile e sociale; grazie ad esso ora riesco in alcune situazioni a gestire il mio stato d’animo e ad impormi dove è necessario o, al contrario, non perdere energia dove è inutile impuntarsi.

Cosa diresti ad un giovane che si avvicina allo sport
Oggi, facendo l’allenatrice, mi rendo conto di quanto sia importante il valore dell’allenatore che è in primis un educatore. Diventa una guida capace di parlare il linguaggio dei giovani mantenendo il proprio ruolo per la tutela e il benessere di tutti. Lo sport è bello perché attraverso il puro gioco si imparano dei meccanismi e delle dinamiche che poi ritorneranno utili in un futuro, nella vita lavorativa, in quella civile e civica di tutti i giorni. I ragazzi devono crearsi degli obiettivi divertendosi ma allo stesso tempo facendo fatica, impegnandosi per condividere con gli altri le difficoltà e le gioie. Conoscere i propri limiti ti aiuta a prepararti al meglio per il futuro. ‘L’importante non è VINCERE ma, a differenza di De Coubertin che diceva PARTECIPARE, io dico ESSERE VINCENTI’. Questo il mio motto.

Programmi per il futuro
Oggi sono mamma di una bambina di 4 anni. Ringrazio mio marito, atleta e canoista, che mi ha seguito in ogni mio passo in questa mia esperienza e i miei genitori. E’ giunto il momento di continuare la mia vita dedicando a loro il giusto tempo e crescere la nostra Emma con i sani valori dello sport. Ma c’è un nuovo obiettivo, appena iniziato: da qualche mese sono stata eletta consigliere con delega allo sport del Comune di Bardolino e quindi sono orgogliosa e carica di mettermi a disposizione dei concittadini per il benessere e la crescita del nostro paese. Lavoro anche con le scuole e mi relaziono con i giovani soprattutto per impostare con loro quei rapporti sani e costruttivi che li allenino a vivere prima che a vincere. Altro impegno attuale: sono la Presidente della sezione di Verona dell’ANAOAI, Associazione Benemerita riconosciuta dal Coni, acronimo di Associazione Nazionale Atleti Olimpici Azzurri d’Italia; ne fanno parte atleti che hanno indossato almeno una volta la maglia azzurra a livello internazionale e soci amici degli azzurri. Obiettivo: promuovere i valori dello sport attraverso attività di qualsiasi tipo.
- Share
Direttore Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.