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101° Arena di Verona Opera Festival
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101° Arena di Verona Opera Festival
Stagione all’insegna dei record e delle presenze estere
Grande attenzione dei media internazionali e sui social
L’ edizione rimarrà nella storia per record e sold-out, grandi anniversari e importanti debutti. Si spengono i riflettori sul 101° Arena di Verona Opera Festival che chiude, dopo tre mesi e 50 serate di spettacolo dal vivo, registrando il miglior incasso di sempre per un totale di 33 milioni 620 mila euro. Superata dunque anche la stagione del centesimo. Aumentate le presenze in anfiteatro: gli spettatori dell’estate 2024 sono stati 417.354, ben 15 mila in più rispetto allo scorso anno. Si conferma l’internazionalità della maggior parte del pubblico (57% dall’estero) proveniente da 136 Paesi diversi, tra cui, per la prima volta, Barbados, Cambogia e Aruba. La Germania resta sul podio, salgono gli spettatori da Stati Uniti, Canada, Spagna e Corea. Aumentano anche i giovani (+3% under 30, +5% fascia 30-40 anni).
Dall’ultimo rapporto SIAE il mondo dello spettacolo dal vivo è in crescita. E, nell’ultimo anno, l’opera lirica ha potuto contare su 2,1 milioni di spettatori. L’Arena di Verona, con i tre mesi di Festival, costituisce quasi il 20% del totale nazionale.
Numerosi i sold-out registrati durante la Stagione 2024. Ben 16 serate da tutto esaurito. Turandot, primo titolo in cartellone, ha totalizzato quattro sold-out e oltre 40 mila spettatori. E ha segnato un nuovo record nella storia di Fondazione Arena. La prima di sabato 8 giugno ha toccato quota 1 milione e 22 mila euro di incasso, mai raggiunto per una singola serata areniana. Da 15 anni, il record apparteneva al Gala Domingo del 24 luglio 2009, curato nella regia dall’attuale Vicedirettore artistico di Fondazione Arena Stefano Trespidi. Il ricco e spettacolare allestimento, firmato da Franco Zeffirelli, sarà protagonista a Seoul, in Corea del Sud, dal 12 al 19 ottobre. Regina di incassi e presenze Carmen, che ha chiuso il Festival il 7 settembre con l’ultima delle 9 recite. Il picco di vendite è stato registrato nella seconda metà di luglio.
AUTORITA’. Il Festival ha inaugurato e chiuso la stagione 2024 con un’Arena da tutto esaurito, che ha visto in platea anche le massime Autorità italiane e straniere, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Primo Ministro Giorgia Meloni, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, che è tornato il 6 settembre assieme ai rappresentanti dei Parlamenti del G7 e alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Così come Ministri, Sottosegretari, Ambasciatori italiani nel mondo e rappresentanti Unesco.
ANNIVERSARI. Tra le grandi celebrazioni 2024, il Canto lirico in Italia patrimonio immateriale Unesco, il centenario della morte di Giacomo Puccini, i trecento anni delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi, i cento anni del regista Gianfranco De Bosio, i duecento anni della IX Sinfonia di Beethoven. E i 250 anni della Guardia di Finanza festeggiati dall’esibizione della Banda delle Fiamme Gialle e dal gong degli atleti della nazionale italiana.
STAR E DEBUTTI. Una stagione che rimarrà nella storia anche per la qualità artistica. Il palcoscenico areniano ha visto il ritorno delle grandi star: Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Yusiv Eyvazov, Ludovic Tézier, Ekaterina Semenchuk, Francesco Meli, Roberto Alagna, Luca Micheletti, Vittorio Grigolo, Elena Stikhina, Luca Salsi, Roberto Bolle e Plácido Domingo. Così come di importanti debutti: Aigul Akhmetshina, Pretty Yende, Erin Morley, Juliana Grigoryan, René Barbera, Igor Golovatenko, Marta Torbidoni, Paolo Bordogna.
Un calendario ricco e diversificato che ha visto sul palcoscenico dell’Arena 7 produzioni d’Opera – tra cui Aida sia in versione 1913 che nell’edizione ‘di cristallo’ 2023 – una serata celebrativa inaugurale, quattro concerti, tra cui l’innovativo Viva Vivaldi, e quattro serate dedicate alla danza, due in Arena con Roberto Bolle and Friends e due al Teatro Romano con Zorba il greco.
Crescono tutti i canali social. E, per la prima volta, l’Arena di Verona ‘sbarca’ su TikTok coinvolgendo il pubblico dei giovanissimi. Sui social, gli utenti della fascia d’età 25-34 anni pareggiano gli over 35. A fine Festival, i canali Facebook, Instagram e TikTok hanno raggiunto quasi 59 milioni di contatti, +26% rispetto allo scorso anno. Follower da tutto il mondo, in particolare da Germania, Brasile, Stati Uniti e Argentina. Grande successo per l’iniziativa ‘Gonghista per una sera’ che ha totalizzato 3 milioni di visualizzazioni organiche, e un totale di quasi 16 milioni di impression.
Un’estate di musica e opera anche in tv. Lo scorso 7 giugno, l’inaugurazione del Festival con La Grande Opera Italiana Patrimonio dell’Umanità è stata trasmessa in diretta tv in prima serata da RaiCultura su Rai1 e RaiPlay ed è stata vista da 3 milioni di spettatori in Italia, con uno share del 16% (oltre 70 milioni gli spettatori stimati in mondovisione). La Bohème registrata il 19 e 27 luglio è andata in onda il 10 agosto su ZDF/3sat. Turandot dell’8 giugno è stata trasmessa in prima serata da Rai3 il 19 agosto, conquistando 434 mila spettatori in Italia. E ancora, l’Aida ‘di cristallo’ è tornata in tv il 23 agosto su Rai5 e Nabucco, registrato nel 2022, il 26 agosto è stato seguito da 383.000 spettatori.
Nel corso del 101° Opera Festival, è stato potenziato il progetto di accessibilità ‘Arena per tutti’, sviluppato in collaborazione con l’Accessibility Partner Müller. Raddoppiando le serate, sono state un migliaio le persone con disabilità che hanno potuto fruire degli spettacoli, con i supporti tecnologici, partecipando anche ai percorsi multisensoriali.
«Un ringraziamento a tutto lo staff che compone il capitale umano di questa nostra realtà cittadina, di cui sono presidente e di cui credo Verona debba essere orgogliosa – ha spiegato Damiano Tommasi, Sindaco di Verona e Presidente di Fondazione Arena -. Questo primo festival dopo il centesimo ha portato con sé una sfida delicata, perché era immaginabile una flessione dei risultati. E invece quanto seminato ha portato ad un ulteriore miglioramento dei numeri. Era l’obiettivo della Stagione, aperta dalla straordinaria presenza delle quattro massime Autorità dello Stato, un evento che rimarrà nella storia della città così come la serata con le delegazioni dei Presidenti delle Camere basse dei Paesi membri del G7. Siamo felici che questa nostra realtà continui a dare riscontri importanti. Abbiamo già un’anticipazione di quelle che saranno altre due giornate storiche: le cerimonie olimpiche 2026. Far collimare le esigenze strutturali e gli interventi in anfiteatro, con gli spettacoli sarà la prossima sfida. Gli eventi internazionali rafforzano il profilo reputazionele dell’Arena, la casa della nostra cultura. Un interesse prioritario che è condiviso anche dalle tante realta che supportano la nostra Fondazione, a partire dal progetto 67 Colonne».
«Al termine del Festival 2024, voglio portare l’attenzione sulle 1415 persone che l’hanno reso possibile – ha dichiarato Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena di Verona –. A tutti loro va il mio più caloroso e sincero grazie, loro che in ogni ufficio, settore, arte e professione, dai bambini ai veterani ai dirigenti, si sono impegnati giorno e notte per la riuscita e la fruizione degli spettacoli. Grazie anche al Consiglio d’Indirizzo, ai soci fondatori, alla Provincia, a tutti gli sponsor e le Colonne che sostengono una missione civile e culturale. I risultati di questa 101° stagione sono andati oltre le nostre aspettative. Il Festival stesso lo è stato, ogni giorno, sin dalla sua preparazione, con un entusiasmo e una passione che si è propagata dall’Arena a tutti: ed è proprio l’immagine delle prove del gala inaugurale che porterò nel cuore, la gioia dell’incontro di solisti da tutto il mondo, e di professori d’orchestra e artisti del coro dai teatri di tutta Italia, in un abbraccio fraterno e universale».

«L’Arena porta un turismo di qualità, lo vediamo dai dati di performance delle strutture alberghiere. Ed è quello che tutti vogliamo – ha aggiunto Marta Ugolini, Assessora alla Cultura del Comune di Verona -. Crea connessioni a livello globale e accresce l’internazionalizzazione del pubblico. Come Comune abbiamo il compito tuttavia di radicare il Festival in città. Ecco perchè, anche quest’anno, abbiamo portato, attraverso l’installazione degli schermi, la prima di Turandot in cinque parchi e quartieri di Verona, e investito nel progetto una parte della tassa di soggiorno. La collaborazione con Fondazione Arena è proseguita anche nell’impegno di portare il balletto al Teatro Romano, dove le due serate di Zorba il greco hanno regalato emozioni e spettacolo. Siamo soddisfatti e continueremo a lavorare per fare sempre meglio».
«Non pensavamo di superare i risultati record del 2023, eravamo anzi preparati ad una lieve flessione nell’interesse del pubblico. Ma l’Arena ha un potere magico che, oltre ad attirare e abbracciare lavoratori e spettatori, riserva sempre sorprese – ha concluso Stefano Trespidi, Vicedirettore Artistico di Fondazione Arena di Verona –. È un orgoglio particolare poter ripercorrere questa stagione, rivedere questi grandi spettacoli e soprattutto elencare i nomi di artisti che hanno calcato questo palcoscenico privilegiato in meno di tre mesi, artisti che solo nei teatri più importanti del mondo è possibile vedere lungo un’intera stagione annuale. Felici, ma mai paghi di questo risultato, abbiamo già aperto le vendite del Festival 2025 e guardiamo alla nuova stagione con grande anticipo, dall’annuncio dei cast e delle produzioni, pronti a far conoscere nel mondo l’Arena di Verona».
L’Arena di Verona Opera Festival 2024 ha visto il sostegno di numerosi sponsor, in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, e poi Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, Forno Bonomi, RTL 102.5, Genny, che ha firmato le divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico, e Müller, che ha sostenuto i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità. Tra gli official partner marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Metinvest, SABA Italia, SDG Group, Sartori di Verona, Palazzo Maffei e Mantova Village. Così come Poste Italiane, ManPower Group e Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Oltre a imprese, privati, ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana dell’omonimo pastificio e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse, con il Gruppo Editoriale Athesis, media partner.
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IL CARTELLONE. Il 2024, coincidente con il nuovo secolo di storia dell’Arena di Verona Opera Festival 2024, ha portato con sé la sfida della programmazione, che si è confermata ricca e diversificata per un totale di 50 spettacoli dal 7 giugno al 7 settembre. Sono state ben 7 le produzioni d’opera, compreso un nuovo allestimento, 7 le serate-evento e un balletto in doppia data. Decisamente eccezionale è stata la serata d’apertura del 101° Festival, La Grande Opera Italiana Patrimonio dell’Umanità, realizzata dal Ministero della Cultura in collaborazione con Fondazione Arena di Verona e Rai Cultura, e la partecipazione di SIAE. L’evento, trasmesso in diretta in mondovisione, ha celebrato l’inserimento del Canto lirico italiano nel patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, percorso pluriennale cui Fondazione Arena ha partecipato attivamente. Alla prima parte dedicata a sinfonie e cori dal Belcanto a Puccini, diretta dal Maestro Riccardo Muti, ha fatto seguito un’antologia di arie celebri del grande repertorio lirico dell’Ottocento interpretate da venti dei maggiori artisti di oggi diretti da Francesco Ivan Ciampa. Nell’inedito allestimento, che ha trasformato il golfo mistico in spazio scenico, hanno preso posto 164 professori d’orchestra e 314 artisti del coro provenienti dalle dodici fondazioni lirico sinfoniche di A.N.FO.L.S., dal Teatro alla Scala, dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dai teatri di tradizione di A.T.I.T. da tutta Italia.
Il 2024 è anno pucciniano, a 100 anni dalla morte del maestro, e l’Arena di Verona lo ha omaggiato con tre titoli: Turandot a giugno ha visto per 4 date sold-out nell’allestimento da favola di Franco Zeffirelli con i costumi del premio Oscar Emi Wada; a luglio ha avuto successo la doppia data de La Bohème, nuova produzione con le scene di Guillermo Nova e il debutto areniano di Alfonso Signorini alla regia; altri 4 sold-out ha inanellato in agosto Toscaper altre 4 date con un cast di stelle nello spettacolo di Hugo De Ana. Il regista, scenografo e costumista argentino è la firma anche del divertente Il Barbiere di Sivigliadi Rossiniripreso dopo il successo dell’anno scorso per 7 rappresentazioni totali. Aida di Verdi, opera regina dell’Anfiteatro, è andata in scena in due diversi allestimenti: per le prime 10 serate la potenza innovativa dell’immaginario di Stefano Poda ha inondato di luce l’Anfiteatro per importanti debutti, mentre per 5 recite ulteriori dal 10 agosto (a 111 anni esatti dalla prima in Arena) il pubblico ha potuto rivedere l’allestimento pensato da Gianfranco de Bosio (nel suo centenario) per ricostruire la prima Aida del 1913. Per 9 rappresentazioni è andata in scena Carmendi Bizet, nella produzione classica e cinematografica con cui Zeffirelli debuttò in Arena, anche quest’anno con grandi voci e importanti novità.
Le serate-evento del Festival hanno visto il ritorno dei principali concerti lirico-sinfonici per i folti organici areniani: la IX sinfonia di Beethoven, nel bicentenario della prima, e gli amatissimi Carmina Burana di Orff. A 55 anni dal suo debutto italiano a Verona, Plácido Domingo è tornato con artisti e ballerini iberici ad omaggiare l’Arena e la zarzuela in una indimenticabile Noche Española, mentre una novità assoluta è stato lo spettacolo immersivo Viva Vivaldi coprodotto con Balich Wonder Studio, in cui l’Orchestra guidata dal violino solista Giovanni Andrea Zanon ha proposto le celebri Quattro stagioni con effetti speciali e immagini in alta definizione a un pubblico nuovo per l’Arena. La grande danza ha riconfermato in doppia data l’étoile Roberto Bolle con friends d’eccellenza internazionale, mentre il Ballo areniano ha registrato un doppio sold-out nel titolo-simbolo Zorba il greco al Teatro Romano.
GLI ARTISTI. I grandi artisti del panorama lirico internazionale hanno confermato il loro legame con l’Arena di Verona, insieme a molti giovani di talento. Sul palcoscenico del 101° Festival sono saliti in totale 120 fra le migliori voci di oggi, étoile della danza e maestri; fra questi ben 35 sono i debutti in Anfiteatro, anche illustri e lungamente attesi, con grande riscontro di pubblico e critica: i direttori Michele Spotti, George Petrou, Leonardo Sini, i soprani Olga Maslova, Marta Torbidoni, Pretty Yende, Juliana Grigoryan, Eleonora Bellocci, Erin Morley, Chiara Fiorani, Kristina Mkhitaryan, i mezzosoprani Aigul Akhmethsina, Agnieszka Rehlis, Alisa Kolosova, Alessia Nadin, Ekaterine Buachidze, i tenori Galeano Salas, René Barbera, Ivan Magrì, Jack Swanson, Leonardo Cortellazzi, Paolo Lardizzone, Matteo Macchioni, i baritoni Igor Golovatenko, Paolo Bordogna, Misha Kiria, i bassi Hao Tian, Domenico Apollonio, Salvatore Salvaggio, il regista Alfonso Signorini, i primi ballerini Davide Buffone, Gioacchino Starace, Denys Cherevychko e Futaba Ishizaki. Fra i ritorni, 10 i direttori, tra cui Riccardo Muti, Francesco Ivan Ciampa, Marco Armiliato, Alvise Casellati, Jordi Bernàcer, Andrea Battistoni e Daniel Oren, a 40 anni dal suo esordio areniano; 3 i maestri dei cori impegnati nel Festival, 6 registi, 7 scenografi e costumisti/e, 6 coregrafi/e tra cui Massimiliano Volpini con nuove creazioni per il gala inaugurale e Lorca Massine per il ‘suo’ Zorba. E ovviamente i protagonisti abbracciati dal pubblico dell’Arena: i soprani Anna Netrebko, Aleksandra Kurzak, Mariangela Sicilia, Maria José Siri, Jessica Pratt, Anna Pirozzi, Rosa Feola, Elena Stikhina, Saioa Hernández, Gilda Fiume, Eleonora Buratto, Maria Agresta, Daria Rybak, Daniela Cappiello, Marianna Mappa, Francesca Maionchi, i mezzosoprani Vasilisa Berzhanskaya, Ekaterina Semenchuk, Clémentine Margaine, Anna Maria Chiuri, Sofia Koberidze, il controtenore Filippo Mineccia, i tenori Jonas Kaufmann, Francesco Meli, Yusif Eyvazov, Vittorio Grigolo, Gregory Kunde, Roberto Alagna, Piotr Beczała, Juan Diego Flórez, Dmitry Korchak, Freddie De Tommaso, Arturo Chacón Cruz, Carlo Bosi, Riccardo Rados, Brian Jagde, Carlo Ventre, Vincent Ordonneau, Piero Giuliacci, Martin Muehle, oltre a Plácido Domingo, i baritoni Luca Salsi, Ludovic Tézier, Nicola Alaimo, Amartuvshin Enkhbat, Youngjun Park, Mattia Olivieri, Davide Luciano, Jan Antem, Luca Micheletti, Nicolò Ceriani, Giulio Mastrototaro, Erwin Schrott, Fabio Previati, Dalibor Jenis, i bassi Alexander Vinogradov, Riccardo Fassi, Marko Mimica, Simon Lim, Rafał Siwek, Giorgi Manoshvili, Roberto Tagliavini, Carlo Lepore, Gabriele Sagona, Gianluca Buratto, Carlo Striuli; le étoiles Roberto Bolle, Nicoletta Manni, Melissa Hamilton, Eleana Andreoudi, Liudmila Konovalova, António Casalinho, Margarita Fernandes, Tatiana Melnik, Giorgi Potskhishvili, Toon Lobach, Casia Vengoechea, i solisti della Compañia Antonio Gades.
Foto in alto: Serena-Cubico-Stefano-Trespidi-Flavio-Pasini-Cecilia-Gasdia-Damiano-Tommasi-Marta-Ugolini-Federico Pupo. Foto centrale: maestranze24 Arena di Verona, Ennevifoto
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Direttore Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.